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Spirito Santo, torna nella tua Chiesa


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Di David Wilkerson
25 ottobre 2004
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Quando Dio diede vita alla sua chiesa, effuse su di essa il suo Santo Spirito. La battezzò nello Spirito Santo, la riempì di Spirito, la unse di Spirito. E ovunque è presente lo Spirito di Dio, lo si vede chiaramente. Altrimenti, lo Spirito Santo non c’è.

La mia domanda è: la chiesa moderna mostra queste prove? La tua chiesa le mostra? Si muove nella potenza dello Spirito Santo? Inoltre, la tua vita mostra queste prove? Stai vivendo e camminando nella pienezza dello Spirito?

Gioele profetizzò che quando lo Spirito viene, una prova della sua presenza dovrebbe essere l’insegnamento profetico. Gioele lo descrisse come un tempo meraviglioso, in cui i credenti più anziani avrebbero avuto dei sogni spirituali ed i giovani avrebbero ricevuto delle visioni. Il popolo di Dio avrebbe sperimentato meravigliose liberazioni, e sarebbe seguita una grande raccolta di anime.

Il profeta Isaia descrive inoltre cosa accade quando lo Spirito Santo scende su un popolo. Egli profetizza: “Su di noi sia sparso lo Spirito dall'alto, il deserto divenga un frutteto e il frutteto sia considerato come una foresta” (Isaia 32:15).

Isaia sta dicendo: “Quando scende lo Spirito Santo, ciò che in passato era un deserto arido diventa un campo di raccolta. Un arido pezzo di terra diventa ad un tratto un frutteto. E non si tratta di un raccolto temporaneo. Quel frutteto diventerà una foresta. E sarete in grado di raccogliere da quella foresta anno dopo anno, e costruire continuamente sulla vostra fruttuosità”.

Isaia aggiunge: “Allora il diritto abiterà nel deserto e la giustizia dimorerà nel frutteto” (32:16). Secondo il profeta, lo Spirito Santo porta anche un messaggio di giudizio contro il peccato. E quel messaggio produce giustizia nel popolo.

Improvvisamente, la predicazione del ministro cambia. Non si tratta più di un sermone arido o morto. Al contrario, egli predicherà la pura Parola di Dio, ed il messaggio avrà la fiamma della convinzione. Il popolo addormentato dirà: “Si sente l’unzione dello Spirito Santo. Posso riportare i miei amici allontanati e sapere che lo Spirito parlerà ai loro cuori”.

Ebbene, lo Spirito Santo inizia sempre la sua opera dal pulpito. Se il giudizio inizia dalla casa di Dio, è giustissimo che il Signore inizi la sua opera dai pastori. Li affronta con amore, li convince di ogni idolo, di ogni concupiscenza carnale, di ogni briciolo di egoismo che si innalza contro la conoscenza di Dio. Infatti, è questa l’opera dello Spirito Santo: convincere di peccato, di giustizia e di giudizio.

Ma Isaia non sta parlando di una singola effusione di Spirito, quella che alcuni definiscono come “il risveglio”. Isaia sta descrivendo qualcosa che dura. Studi condotti da sociologi cristiani mostrano che i risvegli attuali durano in media cinque anni, e si lasciano dietro molta confusione e dissenso. Conosco alcune chiese dove sono avvenuti i cosiddetti risvegli, ma ora, dopo pochi anni, non c’è rimasta alcuna traccia di Spirito. Quelle chiese sono morte, aride, vuote. Case che una volta contenevano 1000 persone, ora sono delle tombe cavernose in cui sono rimaste solo una cinquantina di anime. Conosco anche chiese dove lo Spirito è stato effuso cinquanta anni fa, e Dio è ancora all’opera. Questa è l’opera dello Spirito che Isaia sta descrivendo.


Quando lo Spirito se ne va o si allontana dalla chiesa,
non c’è più alcun freno.


Non c’è più alcun grido contro la carne e contro le follie che si infiltrano nella casa di Dio. Lo vediamo in una lettera che ho ricevuto da un pastore devoto che serve in una grande denominazione protestante. Si lamentava di quello che era successo nella conferenza annuale della sua denominazione: “Abbiamo votato per sostenere l’aborto della nascita parziale, anche se il Congresso americano non l’ha votato. Che tristezza quando il Congresso è più santo della chiesa.

“Il nostro nuovo moderatore, che farà da portavoce per i prossimi due anni, sostiene apertamente l’ordinazione degli omosessuali ed in effetti proviene da una congregazione ‘più leggera’ (detta così perché credono di essere ‘più leggeri’ di noi sulle questioni di omosessualità). Come ministro in questa denominazione, ho anch’io il permesso di benedire le unioni dello stesso sesso. Come posso benedire ciò che Dio chiama perverso?

“Abbiamo votato sull’impedire o no di togliere dalla nostra costituzione il linguaggio che previene l’ordinazione della ‘omosessualità praticante e auto-affermante’. Grazie a Dio, non è passato, ma il voto è stato di 259-255 – solo quattro voti dall’abominio totale. Le chiese ‘più leggere’ stanno gioendo perché credono che nella prossima assemblea – nel 2006 – il voto per ordinare i gay passerà. Penso che abbiano ragione.

“E’ quasi come se stessimo cercando altri modi per offendere l’Altissimo. La denominazione ha votato in giugno di censurare Israele e di ordinare di spogliare tutte le holding delle denominazioni – circa 7 miliardi di dollari – da tutte le compagnie israeliane e da quelle compagnie che fanno affari con Israele…

“Possa Dio avere misericordia di noi!”

Quest’uomo è sul punto di lasciare la sua denominazione, perché lo Spirito Santo se n’è andato. Non c’è più freno sul peccato o sulla carne, e tutto va a rotoli. E l’inferno infierisce. Quando lo Spirito Santo viene, la sua prima opera è quella di purificare la sua chiesa. Purifica tutto quello che impedisce il flusso dello Spirito di Dio. E questo significa purificare ogni individuo. Tutto ciò che è carne viene scacciato via. Le maldicenze e tutte le cattiverie contro i pii vengono esposte alla luce. Quelli che mentono ed accusano falsamente gli altri vengono isolati e messi di fronte alla verità. Nel giro di poco tempo, quelli che causano contese vivono sotto una nuvola nera creata da loro stessi.

E’ questo ciò che accadde a Pentecoste, quando venne lo Spirito. La Scrittura dice che quando Pietro iniziò a predicare con l’unzione dello Spirito, il cuore della gente fu compunto. Gridarono: “Cosa dobbiamo fare per essere salvati?”. Migliaia di persone vennero a Cristo in quel giorno. Non dovettero essere convinti da trucchetto o da un intrattenimento professionale. No, essi riconobbero il loro peccato, e vollero ottenere la libertà.

Quelli che non vollero affrontare i loro peccati nascosti furono svergognati. Infatti, una coppia – Anania e Saffica – pagarono con la vita il loro inganno. Forse potrai continuare a tenere il tuo peccato nascosto nelle chiese aride e morte, ma non potrai farlo in una chiesa dove è presente lo Spirito Santo.

Vedete, lo Spirito Santo è anche amministratore della pace di Cristo. Egli distribuisce la pace sia sul pulpito che fra i banchi. Ma non ci può essere pace senza giustizia. Isaia continua la sua profezia: “L'effetto della giustizia sarà la pace il risultato della giustizia tranquillità e sicurezza per sempre. Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni sicure e in quieti luoghi di riposo” (Isaia 32:17-18).

La pace si ha perché la giustizia è all’opera. Lo Spirito Santo è impegnato a spazzare ogni apprensione, disturbo e condanna. Ne risulta pace di mente, pace in famiglia e pace nella casa di Dio. E quando il popolo di Dio ha la pace di Cristo, non se ne allontana facilmente: “Anche se cadesse grandine sulla foresta e la città fosse grandemente abbassata. Beati voi che seminate in riva a tutte le acque e che lasciate andar libero il piede del bue e dell'asino” (32:19-20).

La profezia di Isaia sullo Spirito Santo fu diretta ad Israele durante il regno di Uzzia. Ma vale anche per il popolo di Dio odierno. È noto che si tratta di una duplice profezia. Il fatto è che ogni generazione ha bisogno di un’effusione di Spirito Santo. E credo che la chiesa oggi non abbia visto niente in confronto a quanto lo Spirito Santo vuole fare.


Isaia ci mostra cosa succede quando lo Spirito Santo se ne va.


Si vede anche chiaramente quando lo Spirito non è presente o non viene sparso. Isaia descrive queste orribili condizioni: “Fra un anno e qualche giorno voi tremerete… perché la vendemmia andrà male e il raccolto non si farà. Fremete… tremate…. Deponete le vostre vesti, denudatevi e cingetevi i lombi col cilicio, percuotendovi il seno per i campi ameni e per le vigne fruttifere. Sulla terra del mio popolo cresceranno pruni e rovi; sì, su tutte le case di gioia della città gaudente” (32:10-13).

In altre parole: “La vostra vita non sarà più fruttifera. La vostra famiglia, la vostra chiesa, il vostro rapporto stagnerà spiritualmente. Svegliatevi! Avete bisogno che lo Spirito Santo ritorni”. Quali sono le spine ed i rovi che Isaia descrive qui? Significano vacuità, aridità, delusione. Questi periodi vengono spesso sotto forma di congregazioni impure che sorgono e creano caos. In tutto il mondo, nelle riunioni dei nostri ministri, io ed il mio gruppo incontriamo centinaia di pastori che testimoniano di tali spine. Parlano di essere vessati nello spirito da un individuo o un gruppo che crede di essere l’autorità spirituale.

Queste spine sono insubordinate, indisciplinate e creano continuamente confusione. Hanno perseguitato ogni pastore che serviva nella chiesa, irritandolo e diffondendo calunnie. Pensano che il ministro debba essere povero e debba lavorare come uno schiavo. E finiscono con lo scoraggiare ogni nuovo convertito. La chiesa continua a non crescere a causa dei loro disturbi continui.

Come risultato, molti pastori sono sul punto di andarsene. Non vedono alcun frutto nel loro ministero e sono stanchi, abbattuti, annientati. Le loro mogli li vedono diventare sempre più infelici e turbati. Perciò li incoraggiano: “Caro, per favore lascia tutto. Non puoi sottoporti a questo genere di pressioni. Anche un lavoro secolare sarebbe migliore di questo”.

Già chiese in tutto il mondo stanno chiudendo i battenti a dozzine, ogni giorno. Quando il nostro ministero era in Inghilterra l’anno scorso, dodici magnifici edifici di chiesa furono “sconsacrati”, cioè furono chiusi. Alcuni di essi furono venduti per diventare discoteche. Uno fu persino venduto ad un gruppo occulto, per diventare un museo dell’occultismo.

Il popolo spinoso che contribuisce a questa tragedia è come i padri israeliti che uscirono dall’Egitto. Quegli uomini insubordinati continuavano ad insorgere contro l’autorità di Mosè. Ed alla fine divennero irredimibili, a causa delle loro vergognose lamentele. Dio avvertì anche Israele: “Ma se non scacciate davanti a voi gli abitanti del paese, quelli di loro da voi lasciati, saranno per voi come spine negli occhi e pungoli nei fianchi e vi molesteranno nel paese che abiterete” (Numeri 33:55).

La verità è che non potete cambiare persone del genere. Vivranno e moriranno in un deserto di disperazione e confusione, proprio come avvenne in Israele. I loro cuori divennero semplicemente sempre più duri, finché non furono completamente resistenti allo Spirito Santo.

Proprio in questo momento, io credo che la chiesa di Gesù Cristo abbia bisogno di una pulizia. E nessun predicatore o evangelista ha il potere di purificare la casa. Non è un’opera che si può compiere attraverso un carisma, un potere speciale o delle qualità particolari. No, l’ultima cosa di cui la chiesa ha bisogno è un altro deus ex machina umano, dei manuali o una lista di metodi per motivare una congregazione morta. Queste cose sono ciò che i profeti chiamava “andare in Egitto a chiedere aiuto… confidando nel braccio umano”.

La purificazione della casa di Dio è un’opera che appartiene solo allo Spirito Santo. E quando Lui viene, la Sua opera è completa, dal primo all’ultimo, dal pulpito ai banchi. Non importa quanto sia grande una chiesa: potrebbe essere anche composta da migliaia di persone. Il fatto è che se quella chiesa non è ripiena della giustizia dello Spirito Santo – e se non c’è un ministro ripieno di Spirito sul pulpito, se il peccato non viene smascherato ed abbandonato, se non c’è un altare di pentimento – allora ci sarà solo vacuità. Quella chiesa sarà una casa di morte.

Come pastore, devo riconoscere che mi è possibile permettere allo Spirito Santo di far filtrare la mia anima. Vi chiederete: “Far filtrare?”. Sì, lo Spirito Santo abita in noi come una fonte di acqua viva. E se il mio cuore non ha riposo – se sono scoraggiato e perdo la mia pace, se indulgo nell’introspezione, se permetto ai miei sentimenti di fallimento di scoraggiare il mio spirito, se accolgo il pensiero di abbandonare il ministero a causa delle difficoltà – allora so che ho permesso allo Spirito di far filtrare l’acqua viva via da me.

A volte, vi ritroverete a chiedervi: “Perché è abbattuta la mia anima? Perché sono così scoraggiato? Perché ho tutte queste paure”. Devi sapere che è sempre una questione dello Spirito Santo. Come dice Isaia, quando viene sparso lo Spirito Santo, il risultato è la pace. E se quell’effetto non è presente – se c’è ancora turbolenza – allora dobbiamo guardare dentro al nostro cuore. Isaia mostra chiaramente che ogni preoccupazione, ogni infruttuosità e ogni disperazione derivano da una mancanza di appropriazione della potenza dello Spirito Santo.


Perché lo Spirito Santo non è stato effuso su questo popolo?


Ancora una volta, Isaia ci spiega il motivo. Ci dice che lo Spirito non è stato effuso a causa della negligenza e dell’agiatezza di Israele. In breve, il problema era la pigrizia spirituale. “Levatevi, o donne che vivete nell'agiatezza, e ascoltate la mia voce; o figlie sconsiderate, prestate orecchio alla mia parola!” (Isaia 32:9).

La frase “donne” si riferisce in realtà a tutta la congregazione. Questa figura appare in tutta la Scrittura; il Cantico dei Cantici si riferisce alle “figlie di Gerusalemme” scelte da Dio. Il Salmo 45:13 parla di Israele come “la figlia del re”. Altrove nell’Antico Testamento si usa la frase “figlie di Sion”. E naturalmente, nel Nuovo Testamento la chiesa è nota come la “sposa di Cristo”. Dio per due volte qui avverte Israele che è nell’agiatezza. Prima leggiamo: “Levatevi, o donne che vivete nell’agiatezza”. Poi Isaia aggiunge: “Fremete, o donne che vivete nell'agiatezza, tremate, o donne sconsiderate. Deponete le vostre vesti, denudatevi e cingetevi i lombi col cilicio” (Isaia 32:11). Il termine ebraico per “sconsideratezza” significa qui “coraggio, confidenza”. È come se stesse dicendo: “Levatevi dalla vostra agiatezza, o credenti. Avete preso confidenza con il vostro peccato. Vi fidate così di voi stessi da essere divenuti pigri. Scuotetevi da questo stato di negligenza!”.

Osservando la chiesa odierna, vedo moltitudini di credenti adagiati sul letto della fiducia in se stessi. Disprezzano i messaggi profetici e chiudono le orecchie a tutti gli avvertimenti di risveglio. Tali credenti sonnecchiano a mezzanotte. Amos scrive: “Guai a quelli che vivono nell’agiatezza in Sion, e si sentono sicuri sul monte di Samaria… Voi volete allontanare il giorno malvagio, ma fate avvicinare la sede della violenza. Guai a quelli sdraiati su letti d'avorio, che si distendono sui loro divani e mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli presi dalla stalla. Cantano al suono dell'arpa e come Davide inventano per sé strumenti musicali; bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli unguenti migliori, ma non si addolorano per la rovina di Giuseppe” (Amos 6:1, 3-6).

Quando Isaia scrive: “Fremete, o figlie sconsiderate”, la parola “fremere” significa “tremare di timore”. Dio sta parlando qui alle chiese morte. Le sta avvertendo che hanno perduto lo Spirito. Infatti, sono diventate chiese che si muovo nella carne, che servono alla gente non il pane o l’acqua viva ma fieno e stoppia. Amano gli intrattenimenti, perciò non vogliono un profeta in mezzo a loro. Sono più interessate ai numeri che al pentimento e alla giustizia.

Miei cari, l’avvertimento di Isaia oggi ha più importanza che mai. Sento un tremore divino nel mio cuore, un tremito nell’anima per quello che prevedo accadrà. Tutto avverrà come con una sola bomba terroristica, che ucciderà decine o forse centinaia di migliaia di persone. E nel giro di un’ora, tutto il mondo sarà nel panico.

Anche se non ci piace sentirlo, anche i capi del mondo ci stanno avvertendo di questa probabilità. Alcuni esperti dicono che la situazione non è più questione di un “se” ma di un “quando”. Presto, le parole profetiche di Gesù si adempiranno davanti ai nostri occhi, ed il cuore degli uomini inizierà a mancare dalla paura. Quanti avranno un infarto quando i mercati mondiali crolleranno… quando moltitudini di persone affolleranno le autostrade, fuggendo ai monti e nei deserti… quando i capi del mondo tremeranno e si nasconderanno nei loro bunker… quando milioni di giovani si sfreneranno per le strade, senza più alcun controllo, convinti di dover morire il giorno dopo? Un tempo, molti cristiani avrebbero protestato di fronte a questo genere di predicazione, gridando: “Basta, non possiamo sopportarlo. È troppo per noi. Dacci un messaggio positivo”. Credo che quei stessi cristiani avrebbero gridato: “Impossibile!” se avessi predicato loro nell’agosto del 2001, dichiarando: “Nel giro di qualche ora, le Torri Gemelle cadranno, buttate giù da due terroristi aerei. Migliaia di persone moriranno, e tutto il mondo piangerà”. Sarei stato accusato: “Sei un mostro che incuti terrore!”.

Questo mese ho in programma di andare a predicare in Spagna. Se mi fossi recato in quel paese alcuni anni fa, e profetizzato che centinaia sarebbero morti in un attacco terroristico ferroviario, pochi mi avrebbero credo. Cerco di immaginarmi a predicare in Russa l’anno scorso, dicendo che la nazione avrebbe pianto perché centinaia di scolaretti sarebbero stati uccisi da terroristi che li avrebbero presi in ostaggio. Un messaggio del genere sarebbe stato ridicolizzato come incredibile. La verità è che già abbiamo visto un barlume di quello che avverrà in Florida e nel sud durante gli orribili uragani. Tutte le strade verso il sud furono chiuse, mentre quelle verso il nord venivano intasate da milioni di persone che cercavano di fuggire da una natura selvaggia e irrefrenabile. Le stazioni di servizio ben presto furono a corto di carburante, e gli alberghi sovraffollati. La gente finì col guidare a zonzo, senza sapere dove andare. Il danno in quella regione è stato stimato attorno a miliardi di dollari.

La profezia di Isaia avverte: “Cadrà grandine sulla foresta, e la città sarà abbassata” (Isaia 32:19). In breve, queste catastrofi ambientali sono un avvertimento di Dio. Egli domina e governa sulle forze della natura. E mai nella storia Egli ha mandato il giudizio su un popolo senza mandargli avvertimento dopo avvertimento, con amore. Come dobbiamo prepararci alle cose terribili che avverranno? Con pentimento, secondo Isaia: “Levatevi, o donne che vivete nell'agiatezza, e ascoltate la mia voce… Fremete, o donne che vivete nell'agiatezza, tremate, o donne sconsiderate” (32:9-12).


In quell’ora tremenda quando tutto quello che potrà essere
scosso sarà scosso, dove sarà la chiesa?


Dove saranno i pastori che sono stati in contatto stretto con Dio? Dove troveremo pastori infuocati di Spirito Santo, uomini che sanno offrire speranza e pentimento? Dove correranno le moltitudini per trovare chiese che offrono un rifugio, dove lo Spirito Santo le calmerà con la verità? In tali chiese, nessuno sparlerà né si concentrerà sulle cose minuziose della vita. Nessuno sarà incurante del suo cammino con Gesù. Nessuno parlerà più di crescita della chiesa, o di uscire per andare a vedere film irriverenti e sconci. No, ci sarà un solo argomento sulla bocca di ogni pastore e membro di chiesa: “Ho la scorta dello Spirito Santo in me? Ho questa scorta per ministrare agli altri attorno a me che sono distratti dalla paura?”.

Ma noi ministri come possiamo prepararci? Cosa devono fare le nostre congregazioni? Isaia ci dice che non ci potrà essere speranza, né raccolto futuro, né frutto “finché su di noi sia sparso lo Spirito dall’alto” (Isaia 32:15). Ogni chiesa, ogni ministro, ogni pastore ed ogni credente dovranno sperimentare un’effusione dello Spirito prima che verranno i giudizi avvenire. Voglio ricordarvi le parole di Isaia: “Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni sicure e in quieti luoghi di riposo” (32:18). Ovunque viene sparso lo Spirito, vi è pace, tranquillità, sicurezza. Sì, verrà un tempo di violenza, terrore, panico e distretta delle nazioni. Ma in quel momento, Dio avrà pastori ed un popolo santo che Lo cercherà per una fresca scorta di Spirito Santo. Queste persone Lo stanno già adorando in verità, e credono che manderà una Pentecoste personale. Dalle loro vite sgorgheranno fiumi di acqua viva.

Infatti, quando le forze distruttrici della natura si sbizzarriranno, e i nostri simboli di orgoglio e di commercio saranno umiliati, lo Spirito sarà riversato dall’alto. Eppure quest’effusione cadrà solo su quelli che pregano. Verrà solo su quelli che tremano alla Parola di Dio, che si levano dal torpore, che si strappano di dosso ogni fiducia nella carne, e cercando un cuore contrito e uno spirito rotto.

Inoltre, la Scrittura ci dice che lo Spirito Santo viene dato solo a quelli che lo chiedono in fede. Io ti domando: sei stato riempito di Spirito Santo? Hai vissuto e camminato nello Spirito? Non importa quanto appaia prosperosa la tua chiesa, o quanto la tua vita sembra aver successo. Anche se potrai rispondere sì a tutte queste domande, la tua scorta di Spirito va sempre rinnovata. Paolo parla della sua “forza dello Spirito di Gesù Cristo” e chiede ai Filippesi “mediante le vostre preghiere” (Filippesi 1:19).

Ringrazio Dio per tutti i pastori e per le chiese oggi che non hanno perso lo Spirito. Sono grato per ogni uomo ed ogni donna che è ancora zelante di Spirito Santo, per ogni chiesa infuocata che sta dando vita. Eppure, tragicamente, ne sono rimasti così pochi. Il mio cuore grida: “O Signore, o Spirito Santo, ritorna nella tua chiesa. Ritorna e spazza via tutta la nostra follia. Ritorna e toccaci con una passione rovente per Cristo. Ritorna e purificaci da tutti gli schemi e dai piani umani. Togli via ogni religiosità carnale che si vede in TV e attraverso i mass-media, che disonora il tuo nome.

“E, Spirito Santo, stimola la mia anima. Attirami nel nascondiglio secreto della preghiera insieme a te. Che da me non escano più preghiere affrettate. Disciplinami ad aspettarti, a gridare a te, e non mollare finché non mi avrai riempito appieno. E dammi la pace della mente che tu mi hai promesso. Dammi la tua scorta di tranquillità e di riposo che mi permetterà di rimanere stabile qualunque cosa avvenga”. Isaia ci lascia questa buona notizia: “Ora ascolta, o Giacobbe mio servo, o Israele, che io ho scelto! Così dice l'Eterno che ti ha fatto e ti ha formato fin dal seno materno, colui che ti aiuta: Non temere, o Giacobbe mio servo, o Jeshurun che io ho scelto!” (Isaia 44:1-2).

Infine, Giuda ci rassicura: “Ma voi, carissimi, ricordatevi delle parole che gli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo hanno predetto. Essi vi dicevano che nell'ultimo tempo vi saranno degli schernitori che seguiranno le loro empie passioni. Costoro sono quelli che causano le divisioni, gente carnale, che non ha lo Spirito. Ma voi, carissimi, edificando voi stessi sulla vostra santissima fede, pregando nello Spirito Santo, conservatevi nell'amore di Dio, aspettando la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo, in vista della vita eterna” (Giuda 17-21).

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Tradotto in Italiano da Susanna Giovannini

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Data ultimo aggiornamento: 18 Gennaio 2005

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