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La testimonianza di un volto scoperto


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di David Wilkerson
1981
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Noi sappiamo che lo Spirito Santo è venuto per convincere "il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio" (Giovanni 16:8). I puritani traducevano correttamente il greco, rendendo così questa frase: "Quando lui, lo Spirito Santo, verrà, darà spiegazioni riguardanti il peccato, la giustizia ed il giudizio."

Come farà lo Spirito Santo a produrre questa convinzione in un'epoca da "laodicesi"? Come potrà convincere un mondo che continua ogni ora a diventare sempre più corrotto e caotico? Come potrà convincere i nostri cari non convertiti, specialmente quando la predicazione unta dallo Spirito è così scarsa?

Lo Spirito Santo convincerà questa generazione di peccato, giustizia e giudizio, così come fece nel deserto, fra i figli di Israele. Egli prende un servo di Dio, completamente arreso al suo volere, lo guida sulla vetta di un'alta montagna per parlargli faccia a faccia; lo conduce ad una intensa comunione ed intimità con se stesso; gli lascia osservare la gloria, maestà e santità del Re dei re; mette uno splendore sul volto di quel servitore; e poi lo rimanda giù per affrontare i figli di Dio tiepidi, per convincerli con la sua stessa gloria, riflessa su di lui.

Nell'ammirare la gloria di Dio, il volto di Mosè divenne risplendente! "E Mosè rimase lì con il SIGNORE quaranta giorni e quaranta notti; non mangiò pane e non bevve acqua. E il SIGNORE scrisse sulle tavole le parole del patto, i dieci comandamenti. Poi Mosè scese dal monte Sinai. Egli aveva in mano le due tavole della testimonianza quando scese dal monte. Mosè non sapeva che la pelle del suo viso era diventata tutta raggiante mentre egli parlava con il SIGNORE" (Esodo 34:28-29).

Alla presenza di un servo di Dio che rifletteva la gloria del Signore, quei figli di Dio che avevano degli idoli nel cuore si impaurirono e furono compunti. "Aaronne e tutti i figli d'Israele guardarono Mosè, e videro che la pelle del suo viso era tutta raggiante. Perciò ebbero paura di avvicinarsi a lui" (Esodo 34:30). Né Aaronne, né il sacerdote, né alcun altro israelita riusciva a guardare il suo volto. Paolo disse: "I figli d'Israele non potevano fissare lo sguardo sul volto di Mosè a motivo della gloria ... del volto di lui" (II Corinzi 3:7). Notiamo: la Scrittura parla della gloria del volto, e non della gloria sul volto! Essa veniva dal cuore.

Mosè dovette mettere un velo sul volto, per nascondere la gloria; per i figli di Dio essa era troppo sconvolgente, troppo "convincente". "Quando Mosè ebbe finito di parlare con loro, si mise un velo sulla faccia. Ma quando Mosè entrava alla presenza del SIGNORE per parlare con lui, si toglieva il velo, finché non tornava fuori; poi tornava fuori e diceva ai figli d'Israele quello che gli era stato comandato. I figli d'Israele, guardando la faccia di Mosè, vedevano la sua pelle tutta raggiante; Mosè si rimetteva il velo sulla faccia, finché non entrava a parlare con il SIGNORE." (Esodo 34:33-35).

Paolo disse che il velo fu necessario, perché le loro menti erano "ottuse" (II Corinzi 3:14). Un solo uomo, reduce dalla santa presenza di Dio e che rifletteva in se stesso la gloria del Signore, condannò i loro peccati. Era una testimonianza contro i loro cuori divisi e testardi. Li convinceva della loro mancanza di santità e del fatto che avevano perduto il timore di Dio. Ricordava loro quanto si fossero allontanati dalla presenza del Signore. Mostrava la freddezza del loro cuore.

Non credo che Giosuè e Caleb dovessero volgersi altrove per non scorgere la gloria del volto di Mosè. Quanto saranno stati gioiosi i loro cuori! Come avranno bruciato per il desiderio di sperimentare la stessa gloria! Ma per la moltitudine del popolo eletto di Dio, lo Spirito Santo aveva fatto sorgere un testimone; un testimone che dicesse alla chiesa che un servo di Dio può riflettere la gloria del Signore sulla terra; ma anche, che un singolo figlio di Dio, raccoltosi insieme al Re di gloria, può riflettere tanta di quella gloria, da convincere il mondo e la chiesa di peccato, giustizia e giudizio.

Dopo un po', la gloria sul volto di Mosè svaniva: essa era solo un'immagine della gloria spirituale che sarebbe dovuta venire! Ciò che accadde a Mosè non può essere paragonato con quello che lo Spirito Santo vuole fare oggi! "Se, infatti, il ministero della condanna fu glorioso, molto più abbonda in gloria il ministero della giustizia. Anzi, quello che nel primo fu reso glorioso, non fu reso veramente glorioso, quando lo si confronti con la gloria tanto superiore del secondo; infatti, se ciò che era transitorio fu circondato di gloria, molto più grande è la gloria di ciò che è duraturo" (II Corinzi 3:9-11). In altre parole, se nella gloria che era nel viso di Mosè, seppure andasse svanendo, c'era tanto di quel potere di convinzione, se si dimostrava come una potente testimonianza dello Spirito Santo; quanto più, l'attuale gloria di Cristo nei suoi servi sarà una testimonianza, data dallo Spirito, per convincere e compungere!

Paolo ci sta dicendo che lo Spirito Santo sta conducendo un popolo in una grande gloria; un testimonianza più potente ed efficace per produrre una sempre crescente convinzione di peccato, giustizia e giudizio! A disposizione dei santi servitori, oggi, c'è una gloria che non svanirà mai e che sarà chiamata ministero di giustizia. Una testimonianza, al mondo ed alla chiesa, che non cesserà.


Lo Spirito Santo è all'opera proprio adesso,
facendo sorgere la testimonianza di un volto scoperto!


"E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito" (II Corinzi 3:18).

Paolo comincia affermando che dove c'è lo Spirito del Signore, lì c'è libertà. La parola greca tradotta come "libertà" esprime la facoltà, la possibilità di andare dovunque si vuole. Ovviamente, questo non vuol dire che la persona ripiena di Spirito abbia via libera verso il mondo. Si tratta del libero accesso alla presenza del Signore. È la libertà di entrare nei suoi cortili, di presentarsi davanti al Signore, in Sion. È la libertà di venire ad ammirarlo, libertà di dare la scalata alla sua santa montagna, per avere amicizia e comunione con lui. Lo Spirito ci invita ad entrare nel luogo segreto, a chiudere la porta, contemplare la sua gloria, essere ricompensati con la sua gloria riflessa in noi.

Mentre molti, oggi, si levano per divertirsi e danzare intorno a vitelli d'oro, lo Spirito Santo sta chiamando un rimanente di persone che vadano sul monte santo di Dio per passare più tempo davanti alla maestosa presenza del Signore. Come pensate che farà, lo Spirito Santo, a convincere le nostre chiese morte? Come compungerà i familiari non convertiti? Come potrà, lo Spirito, compungere le masse dei peccatori, circa il peccato, la giustizia, ed il giudizio che sta per venire? Pensavate forse che li toccherà con una luce soprannaturale, come fece con Paolo? Pensavate che lo Spirito non avesse bisogno di noi per fare quest'opera? La verità è: L'unica testimonianza contro il peccato e la malvagità di questa epoca è un uomo o una donna talmente in contatto con Gesù, che la sua stessa presenza in lui o in loro convince e provoca il santo timore del Signore!

Lo Spirito di Dio non permetterà che la gloria di Cristo sia velata! Il ministero della giustizia è un corpo purificato di santi le cui vite sono dedite alla contemplazione di Cristo Gesù, che cammina fra i cristiani ed i peccatori, facendo risplendere la sua presenza, le cui vite testimoniano contro il peccato, affermano la giustizia, proclamano il suo giudizio sul peccato!

Un volto aperto, ripieno della gloria di Cristo, è una condanna per i tiepidi. Un viso scoperto, che risplende della meravigliosa presenza di Gesù Cristo, getta paura nei cuori degli adulteri, dei fornicatori e degli idolatri. Lo Spirito Santo è all'opera in quel volto aperto di gloria, e infonde timore fra i falsi profeti ed i pastori sviati.


Ciò che distingue il popolo di Dio
da tutti gli altri è la presenza del Signore!


Il mondo non riconosce i cristiani solo per quel nome. Esso ridicolizza quelli che nella loro vita non hanno niente della potenza o della presenza di Cristo. Mosè pregò Dio: "Se la tua presenza non viene con me, non farci partire di qui. Poiché, come si farà ora a conoscere che io e il tuo popolo abbiamo trovato grazia agli occhi tuoi, se tu non vieni con noi? Questo fatto distinguerà me e il tuo popolo da tutti i popoli che sono sulla faccia della terra" (Esodo 33:15-16).

Che potente affermazione fece, Mosè! Senza la permanente presenza del Signore, il popolo di Dio non sarebbe stato in nulla differente dalle folle del mondo. Mosè sapeva che ciò che faceva cadere il terrore sopra tutti i loro nemici era solo la presenza del Signore nell'accampamento. Dopo aver attraversato il Mar Rosso per l'asciutto, Mosè intonò questa canzone: "Tu hai condotto con la tua bontà il popolo che hai riscattato; l'hai guidato con la tua potenza alla tua santa dimora. I popoli lo hanno udito e tremano. L'angoscia ha colto gli abitanti della Filistia. Già sono smarriti i capi di Edom, il tremito prende i potenti di Moab, tutti gli abitanti di Canaan vengono meno. Spavento e terrore piomberà su di loro. Per la forza del tuo braccio diventeranno muti come una pietra, finché il tuo popolo, o SIGNORE, sia passato, finché sia passato il popolo che ti sei acquistato" (Esodo 15:13-16).

Mosè disse agli israeliti: "Infatti, se osservate diligentemente tutti questi comandamenti che vi do, e li mettete in pratica, amando il SIGNORE, il vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi stretti a lui ... Nessuno vi potrà resistere; il SIGNORE, il vostro Dio, come vi ha detto, diffonderà la paura e il terrore di voi per tutto il paese dove camminerete" (Deuteronomio 11:22,25).

Mosè sapeva bene cosa fosse necessario per essere testimoni di Dio in un mondo malvagio. Il concetto non è difficile. Dio disse: "Stai davanti a me; ubbidiscimi, tieniti stretto a me; togli via l'idolatria, e la mia presenza andrà con te, i peccatori tremeranno; tu diventerai un terrore per i pagani; nessuno potrà resisterti e non essere compunto!"

Chi sono questi testimoni dal volto scoperto? Sono coloro i quali sono stati convocati dallo Spirito Santo alla presenza del loro Maestro, perché hanno rivolto pienamente il loro cuore verso di lui. Hanno visto la marea montante della malvagità e della freddezza; hanno udito l'ululo dei venti di inganno e di falsa dottrina; hanno visto l'amore di molti come una cera esteriore, un'esteriorità di bontà senza alcun potere di convinzione; hanno visto il leone ruggente divorare i deboli e gli increduli! Così, sono corsi verso la roccia che è più alta di loro! Hanno gridato: Tu solo, Signore, hai le parole di vita eterna!" Sono fuggiti via dalla droga, dai piaceri passeggeri, dall'arroganza e dall'orgoglio degli uomini; ed hanno deciso di rimanere stretti solo a Gesù! Hanno imparato che essere puri non è abbastanza. Non è abbastanza essere "aperti" in ogni area del proprio cuore. Ci deve essere una separazione dal mondo; uno stringersi al Signore; una dedizione personale alla comunione ed alla preghiera segreta.

Questi sono coloro che piangono fra il cortile e l'altare! Passano ore nella sua santa presenza, imparando la sua parola e la sua volontà. Continuano a venire alla luce, a stare davanti a lui per esporre i propri peccati segreti e le proprie motivazioni; tremano alla sua parola e ne sono trasformati: una gloriosa rivelazione dopo l'altra, una gloriosa visione di Cristo dopo l'altra.


La gloria del Signore è la sua presenza


Per il credente, è impossibile riflettere pienamente la gloria di Cristo, se non rimanendo molto tempo in comunione con lui! Si dicono molte cose riguardo a nuove rivelazioni, nuovi modi di lodare ed adorare, nuove strade per costruire e crescere, nuovi metodi per raggiungere i perduti! Ma lo Spirito Santo è molto poco in tutte queste cose. In effetti, la gran parte di tutto ciò è un'abominazione davanti al Signore, e così si produce poca convinzione di peccato. Abbiamo perso abbastanza tempo inventando sistemi per salvare i perduti e purificare la chiesa. Abbiamo bisogno di più testimoni dal viso scoperto, più credenti, fra di noi, che riflettano veramente la gloria della presenza di Gesù in loro!

Mostratemi qualcuno che splende della presenza della sua gloria ed io vi indicherò uno che diventerà una "manifestazione della verità". Essi toccano e convincono le coscienze di tutti gli uomini, rinunciando a tutto ciò che è nascosto e vergognoso e rifiutando di camminare nell'artificiosità o di usare in modo ingannevole la parola di Dio. Nel loro cuore, Cristo ha brillato vivacemente, e le loro stesse vite emettono la luce della conoscenza della sua gloria. "Perché il Dio che disse: Splenda la luce fra le tenebre, è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo" (II Corinzi 4:6). Ciò vuol dire che i credenti dal volto scoperto, i cui cuori ed i cui volti riflettono Cristo nella sua pienezza, fanno sì che tutti gli altri sia messi di fronte alla luce della sua gloria. Il risultato potrà essere la compunzione o il rigetto. La luce della presenza di Cristo brilla su quei volti sia per manifestare le cose che per salvare!


Il velo è un servizio di buone opere!
Esso parla della sufficienza umana!
È un ministero di luce che svanisce!


Molto di ciò che oggi viene fatto per il Signore, per il progresso del suo regno, è fatto dietro il velo dell'incredulità. La chiesa non riesce ad affrontare il fatto che Dio non accetterà la carne o alcunché che sia toccato dalla carne. Ci riesce molto difficile credere che la maggior parte delle nostre attività religiose sono inutili.

Non siamo ancora testimoni di giustizia. Non ci siamo ancora convinti del fatto che Dio non usa gli ambiziosi, ma uomini santi, che assomiglino a Cristo. Cerchiamo di scoprire le cause; spendiamo tempo, soldi, e tanto sforzo per cercare di risvegliare la chiesa e cambiare i peccatori tramite progetti e programmi. Siamo ciechi! Non ci rendiamo conto del fatto che lo Spirito convince il mondo attraverso cristiani che vivono nella stanza del trono e che vengono da Dio. Non hanno e non vogliono altro che Cristo. Non fanno altro se non ciò che vedono ed odono che egli stesso fa. "Però quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso" (II Corinzi 3:16). Si può dire anche così: Ogni volta che uno si volge al Signore, spendendo del tempo con lui, essendo trasformato da ogni nuovo incontro, anche lui diventerà davanti al mondo un testimone dal volto scoperto!

Questo è il pericolo di quelli che conservano idoli e peccati segreti: stanno velando Cristo davanti al mondo. Le loro vite non toccano il mondo; sono dei "fallimenti spirituali". Se non vieni trasformato di gloria in gloria, diventando sempre di più come Gesù, vuol dire che ti stai giornalmente trasformando nell'immagine di un empio! Tutti noi veniamo trasformati: in un senso o nell'altro!

Ogni montagna, ogni colle viene abbassato davanti alla presenza di Gesù Cristo! Quelli che passano molto tempo con lui vedranno le loro montagne di peccato sciogliersi come cera, vedranno crollare ogni alto luogo di carnalità, vedranno raddrizzarsi ogni situazione tortuosa. "I monti si sciolgono come cera davanti al SIGNORE, davanti al Signore di tutta la terra" (Salmo 97:5). Paolo parla del demolire "i ragionamenti e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio" (II Corinzi 10:5). Queste cose che si elevano sono gli idoli, i vizi, le ambizioni, le motivazioni personali, che dentro di noi diventano colline e montagne alte ed elevate. Tutte queste cose devono essere abbattute!

Giovanni Battista venne a adempiere le parole di Isaia: come sta scritto nel libro delle parole del profeta Isaia: "Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni valle sarà colmata e ogni monte e ogni colle sarà spianato; le vie tortuose saranno fatte diritte e quelle accidentate saranno appianate" (Luca 3:4-5). Questo è proprio quello che succede di colui che si apparta con il Signore, contemplando la sua santità. Davanti al suo sguardo infocato, le montagne cominciano a crollare, e gli alti colli dell'orgoglio e dell'egocentrismo si scioglieranno come cera. "Infatti, ecco, il SIGNORE esce dal suo luogo, scende, cammina sulle alture della terra. I monti si sciolgono sotto di lui e le valli si liquefanno come cera davanti al fuoco" (Michea 1:3-4). "I monti tremano davanti a lui, si sciolgono i colli; alla sua presenza si solleva la terra e il mondo con tutti i suoi abitanti" (Nahum 1:5).

Tutto ciò che è terreno, sensuale, carnale ed umano viene portato alla luce, e viene tutto bruciato! Nulla di tutto ciò può sopravvivere davanti al permanere della sua presenza. Coloro che contemplano al gloria della sua santità non possono resistere al suo sguardo infuocato. Essi vengono abbassati!


Per la carne, la presenza di Cristo è devastante


Isaia era un uomo buono che profetizzò contro i peccati del popolo di Dio. Parlò molto del Santo di Israele. Ma un giorno contemplò il Signore nella gloria della sua santità, ed inorridì alla vista dei suoi stessi peccati! Egli gridò: "Guai a me!" "Nell'anno della morte del re Uzzia, vidi il Signore seduto sopra un trono alto, molto elevato, e i lembi del suo mantello riempivano il tempio. Sopra di lui stavano dei serafini, ognuno dei quali aveva sei ali; con due si copriva la faccia, con due si copriva i piedi, e con due volava. L'uno gridava all'altro e diceva: Santo, santo, santo è il SIGNORE degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria! Le porte furono scosse fin dalle loro fondamenta dalla voce di loro che gridavano, e la casa fu piena di fumo. Allora io dissi: Guai a me, sono perduto! Perché io sono un uomo dalle labbra impure e abito in mezzo a un popolo dalle labbra impure; e i miei occhi hanno visto il Re, il SIGNORE degli eserciti!" (Isaia 6:1-5). Quando i tuoi occhi vedono il Re nella sua gloria, il peccato è smascherato! Ci sarà un vero pentimento del cuore. Qui il messaggio è: "Vedi Dio e muori!" Muori a te stesso ed al peccato. Muori alla corruzione del cuore.

Daniele disse: "Volsi perciò la mia faccia verso Dio, il Signore, per dispormi alla preghiera e alle suppliche ..." (Daniele 9:3). Egli fece cordoglio per tre intere settimane, durante le quali volse il suo volto verso il Signore. L'Uomo vestito di lino, i cui occhi erano lampi di fuoco, gli apparve in gloria. "Alzai gli occhi, guardai, ed ecco un uomo, vestito di lino, che aveva ai fianchi una cintura d'oro di Ufaz. Il suo corpo era come crisolito, la sua faccia splendeva come la folgore, i suoi occhi erano come fuoco fiammeggiante, le sue braccia e i suoi piedi erano come il rame splendente e il suono della sua voce era come il rumore d'una moltitudine. Soltanto io, Daniele, vidi la visione; gli uomini che erano con me non la videro, ma un gran terrore piombò su di loro e fuggirono a nascondersi. Io rimasi solo, a contemplare quella grande visione. In me non rimase più forza; il mio viso cambiò colore fino a rimanere sfigurato e le forze mi abbandonarono. Poi udii il suono delle sue parole, ma appena le udii caddi assopito con la faccia a terra" (Daniele 10:5-9).

Parole di convinzione! Mentre il Signore si dirigeva verso Daniele con la sua santa presenza, "un gran terrore piombò" sugli uomini che erano con lui, ed essi "fuggirono a nascondersi". Viviamo in un giorno in cui Cristo è svelato; quanto più la presenza del Signore in noi dovrebbe un terrore in tutti coloro che ci stanno attorno e che vivono nel peccato.

Giovanni, nell'isola di Patmos, non riuscì a rimanere in piedi davanti alla presenza di Cristo, quando egli apparve in santità per giudicare le sette chiese. Colui il quale aveva reclinato il capo sul petto di Gesù adesso lo contempla nella gloria e potenza della sua santità, e cade sulla propria faccia. "Io mi voltai per vedere chi mi stava parlando. Come mi fui voltato, vidi sette candelabri d'oro e, in mezzo ai sette candelabri, uno simile a un figlio d'uomo, vestito con una veste lunga fino ai piedi e cinto di una cintura d'oro all'altezza del petto. Il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come lana candida, come neve; i suoi occhi erano come fiamma di fuoco; i suoi piedi erano simili a bronzo incandescente, arroventato in una fornace, e la sua voce era come il fragore di grandi acque. Nella sua mano destra teneva sette stelle; dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, affilata, e il suo volto era come il sole quando risplende in tutta la sua forza. Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto. Ma egli pose la sua mano destra su di me, dicendo: Non temere, io sono il primo e l'ultimo". (Apocalisse 1:12-17).

Nella sua presenza, Isaia inorridì, Daniele venne meno, Giovanni cadde come morto! E quelli che si trovavano lì vicino furono compunti e fuggirono!

In questi ultimi giorni, ci sono moltitudini di persone che si nascondono davanti alla presenza del Signore! I peccati hanno celato loro il suo volto ed essi hanno paura di stare troppo alla sua presenza. Come avvenne a Giona, la loro disubbidienza li spinge a fuggire "lontano dalla presenza del Signore". Non sono in grado di sopportare il fuoco dei suoi occhi. Così, lo seguono a distanza, pretendendo sicurezza e diritti, nel suo nome. Ma non hanno intenzione di buttar giù il loro alto luogo di idolatria.


Molti si muovono senza avere la presenza del Signore con loro!


Dio diede a Mosè la direttiva più spaventosa. "Il SIGNORE disse a Mosè: Va', sali di qui, tu con il popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, verso il paese che promisi con giuramento ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, dicendo: "Io lo darò alla tua discendenza". Io manderò un angelo davanti a te ... ma io non salirò in mezzo a te, perché sei un popolo dal collo duro, e potrei anche sterminarti lungo il cammino". (Esodo 33:1-3).

Il popolo di Dio era completamente andato "fuori controllo", a motivo della lussuria e dell'idolatria (Esodo 32:25). L'oro era diventato il loro dio. Volevano solo ballare, giocare, fornicare, ed andare dietro alle loro lussurie. Solo i figli di Levi si levarono in difesa della santità di Dio.

A tutto ciò, seguì la triste rivelazione che il Signore si era allontanato da loro. Se ne era andato, per non distreuggerli. Ciononostante, essi ricevevano l'ordine di muoversi per reclamare la loro eredità. Dio disse: "Vi darò quello che vi ho promesso". Essi potevano reclamare tutti i loro diritti; potevano andare avanti ed un angelo sarebbe andato davanti a loro; ma a motivo del peccato e della testardaggine, non avevano più alcun diritto di pretendere la santa presenza del Signore. Potevano avere ciò che spettava loro ed anche la sua protezione, ma non la sua presenza.

Non è questo quello che vediamo oggi? È triste assistere allo spettacolo delle moltitudini del popolo di Dio, che continuano ad andare avanti nella loro religiosa ricerca dei diritti promessi, pretendendo l'aiuto degli angeli contro gli avversari, ma senza alcuna santa meravigliosa e convincente presenza di Cristo in essi!

Cosa potrebbe esserci peggio dell'udire questo genere di comando da parte del Signore: "Va' verso un paese dove scorre latte e miele, ma io non sarò in mezzo a te ..."? Dio disse loro: "Voi siete un popolo dal collo duro; se io salissi per un momento solo in mezzo a te, ti consumerei! Ora, dunque, togliti i tuoi ornamenti e vedrò come io ti debba trattare..." (Esodo 33:5).

Al dì d'oggi ci sono cristiani che sono, se possibile, ancora più testardi degli Israeliti; rifiutano di mettere via i loro divertimenti idolatri, le loro trovate, ed i programmi incentrati sull'uomo. Però, continuano ad andare avanti! Senza la presenza del Signore, i cuori non possono che diventare sempre più duri, e il nemico sempre più sicuro di sé, e gli interessi del Signore su questo terra sono dimenticati, mentre l'egocentrismo viene posto sul trono!

Mosè voleva qualcosa di più di una terra stillante latte e miele. Voleva conoscere e sperimentare la presenza del Signore. Egli pregò: "Vedi, tu mi dici: Fa' salire questo popolo! Però non mi fai conoscere chi manderai con me. Eppure hai detto: Io ti conosco personalmente e anche hai trovato grazia agli occhi miei. Or dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, fammi conoscere le tue vie, affinché io ti conosca e possa trovare grazia agli occhi tuoi" (Esodo 33:12-13).

Nessuna meraviglia se questo prezioso servo di Dio era in grado di convincere la sua generazione! Nessuna meraviglia se sul suo volto c'era tanta gloria. Egli voleva soltanto conoscere il Signore. L'unico favore che chiedeva era quello di avere la permanente presenza del suo Signore. La stessa cosa avveniva a Paolo, il cui cuore esclamò: "Oh, che io possa conoscerlo!"

La testimonianza di un volto scoperto è sostenuta da questa gloriosa promessa da parte del Signore: "La mia presenza andrà con te e io ti darò riposo" (Esodo 33:14). E a motivo della sua presenza riflessa in noi, diventeremo una dimostrazione per il mondo, convincendolo di peccato, giustizia e giudizio.

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Tradotto in Italiano da Enrico Arata - Formattato HTML da Marco Fornasini

Tutte le citazioni sono tratte da "La Sacra Bibbia Nuova Riveduta"
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