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Aiutanti nella preghiera


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di David Wilkerson
4 Ottobre 1999
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La preghiera è spesso l'area più egoistica della vita cristiana. Se ci pensate attentamente, molte delle nostre preghiere sono incentrate sui nostri propri bisogni. I due soggetti principali delle intercessioni che facciamo sono la nostra crescita spirituale ed i bisogni della nostra famiglia e dei nostri amici.

Occasionalmente riusciamo ad andare oltre le nostre più strette faccende e preghiamo per gli altri. Ma normalmente quando diciamo: "Pregherò per te", poi non lo facciamo. Oppure preghiamo per loro a volte sì a volte no, dimenticando rapidamente i loro bisogni.

Recentemente ho esaminato i miei momenti di preghiera alla luce delle Scritture. Sono stato convinto della ristrettezza e della limitazione delle mie preghiere. Come molti credenti, io trascorro molto del tempo delle mie preghiere cercando il Signore per il mio cammino con Lui. Grido a Lui per essere reso santo, per avere il dominio sul peccato, per diventare simile a Cristo, per ricevere guida nella mia vita, per avere la Sua unzione nel mio ministerio. Gioisco nella dolce comunione con Lui, adorandoLo ed essendo rinnovato alla Sua presenza.

Intercedo giorno per giorno anche per la mia famiglia. Chiedo al Signore di proteggere i miei figli dalle insidie del diavolo – di far si che diventino come querce piantate sulle rive del fiume di Dio, di rendere le mie figlie come pietre lucenti incastonate nel Suo palazzo, infine di far crescere i miei nipoti come veri adoratori di Gesù. Prego anche per i bisogni della nostra chiesa. Intercedo anche per coloro che si trovano in crisi e per i molti missionari e pastori che sosteniamo.

Potreste dire: "Tutto ciò è encomiabile, fratello Davide. È confortante sapere che sei così vicino al Signore, in comunione con Lui e che preghi per tutti questi bisogni."

Ma secondo la Parola di Dio, una dolce comunione non è sufficiente. Certo, questo è il segreto della crescita spirituale. E non possiamo avere una più grande esperienza sulla terra. Ma se noi andiamo al Suo trono solo per la nostra edificazione e per i nostri bisogni, siamo soltanto degli egoisti. Semplicemente non possiamo trascurare di pregare seriamente per i tremendi bisogni che ci circondano.

Ultimamente ho ascoltato un prezioso fratello un po' avanti con l'età, che si trova in San Diego. Questo caro santo mi ha detto che Dio lo aveva spinto a pregare per me giornalmente, quindi mi chiese se mi poteva inserire nella sua lista di preghiera. A quanto pare, i destinatari delle sue intercessioni includono una lunga lista di vedove, gente povera, pastori ed inconvertiti. E lui sta pregando per loro ormai da anni.

Quest'uomo è un impiegato delle poste in pensione, il quale conduce una vita molto semplice vivendo con un solo pasto al giorno. Egli trascorre il suo tempo facendo buone azioni verso gli altri ed avendo comunione con il Signore. Gira tutto il giorno con la macchina, raccogliendo vecchi mobili ed altri oggetti gettati via come spazzatura, quindi li ripara per poi darli ai poveri ed alle vedove. Va pure a fare la spesa e compie delle commissioni per coloro che ne hanno bisogno; mette a posto gli impianti idraulici e contribuisce a risolvere i loro problemi.

Tutto il tempo che quest'uomo passa facendo buone opere, non cessa mai di pregare intercedendo con fede per tutti coloro che sono sulla sua lista. Infatti egli cancella i loro nomi soltanto quando muoiono.

Io sono stato un uomo di preghiera sin da quando fui chiamato al ministerio all'età di otto anni. Ma anche con tutte le ferventi preghiere che ho fatto in tutti questi anni, questo uomo così devoto mi fa vergognare. Non ho una lista di persone bisognose per i quali pregare giornalmente come lui fa. Abitualmente io prego per qualcuno uno o due volte e li finisce. Ma egli prega continuamente.

Credo che il premio in gloria che riceverà quest'uomo sarà più grande del mio. Egli è come la povera vedova che diede i due spiccioli, ma la cui offerta aveva molto più valore che le offerte degli altri. Quando penso a tutte le anime che Dio ha permesso agli evangelisti di raccogliere nel Regno dei Cieli, immediatamente penso all'incredibile aiuto delle preghiere fatte da persone come quest'uomo.

Questo messaggio vuole spiegare come sviluppare quel tipo di benedetta vita in preghiera – per diventare veramente un "aiutante nella preghiera".


Paolo enfatizza che lui era stato liberato
da prove che lo avevano portato "quasi
alla morte" – non per la sua fede, ma
attraverso le preghiere degli "aiutanti".


"Fratelli, non vogliamo che ignoriate riguardo all'afflizione che ci colse in Asia, che siamo stati molto provati, oltre le nostre forze, tanto da farci disperare perfino della vita." (2 Corinzi 1:8). La parola greca "provati" usata in questo testo, significa più precisamente "pesantemente oppressi, dolorosamente schiacciati". Paolo stava dicendo a quei santi: " la nostra crisi è stata molto seria, tanto da quasi schiacciarmi orribilmente. Ero al di là delle mie forze, più di quanto potessi sopportare. Credevo che per me fosse arrivata la fine.

Quando Paolo afferma che egli era oppresso in modo tale che disperava per la vita, noi possiamo solo credere che era arrivato agli sgoccioli. In altri versetti egli minimizza le sue sofferenze. Potete ricordare come si scrollò di dosso un serpente velenoso che aveva morso la sua mano. Aveva anche fatto naufragio per tre volte – ma lui li menziona solo casualmente, senza dargli importanza. Paolo fu battuto, derubato, lapidato, imprigionato – ma anche attraverso tutto questo non si è mai lamentato.

In questo versetto, invece, l'apostolo era arrivato ad un punto di totale sfinimento. Credo che la "prova" che stava sopportando, fosse un'angoscia mentale. Non sappiamo con esattezza quale potesse essere la prova di Paolo ma 2 Corinzi 7:5 ci fornisce un suggerimento: "Da quando siamo giunti in Macedonia, infatti, la nostra carne non ha avuto nessun sollievo, anzi, siamo stati tribolati in ogni maniera; combattimenti di fuori, timori di dentro."

Penso che Paolo si riferisse al dolore causato dalle pecore spirituali che egli stava assistendo. Falsi maestri erano sorti in Corinto e cercavano di rivoltare il popolo contro di lui. Per cui Paolo temeva che il gregge che egli pasceva avrebbe rigettato il suo messaggio, seguendo uomini che non avevano il loro interesse nel cuore.

Egli fu consolato quando arrivò Tito, recando buone novelle sui suoi "amati figlioli" in Corinto. Paolo scrive: "Ma Dio, che consola gli afflitti, ci consolò con l'arrivo di Tito; e non soltanto con il suo arrivo, ma anche con la consolazione da lui ricevuta in mezzo a voi. Egli ci ha raccontato il vostro vivo desiderio di vedermi, il vostro pianto, la vostra premura per me; così mi sono più che mai rallegrato." (versi 6-7).

Molti credenti soffrono oggi come Paolo in quel tempo. la loro più grande angoscia è mentale, causata dall'ostile trattamento riservatogli da coloro che più hanno amato ed aiutato. Possiamo vederlo rispecchiato in molti salmi di Davide. Questi si affligge a causa degli amici che si rivoltano contro di lui senza motivo, persone che egli ha sfamato ed aiutato a sue proprie spese.

Ho provato questo tipo di angosce nella mia vita. A volte le parole di persone che io ho amato ed aiutato mi sono sembrate come pugnalate alla schiena. Posso dire con Davide: "La sua bocca è più untuosa del burro, ma nel cuore ha la guerra; le sue parole son più delicate dell'olio, ma in realtà sono spade sguainate." (Salmo 55:21). In quei momenti di travaglio, io ho più bisogno di "aiutanti nella preghiera".


Nel mezzo della sua prova, Paolo
imparò delle grandi lezioni.


La più significativa lezione che Paolo ebbe ad imparare nella sua angoscia, fu che dovette rivolgersi al Signore ed alle Sue certe promesse. Sapeva che non poteva più contare sulle sue forze, abilità o forza di volontà. Egli scrive: "Anzi, avevamo già noi stessi pronunciato la nostra sentenza di morte, affinché non mettessimo la nostra fiducia in noi stessi, ma in Dio che risuscita i morti." (2 Corinzi 1:9).

Le prove di Paolo lo hanno portato allo stremo della sua resistenza. Comprendeva che non gli era rimasta più alcuna forza per combattere il potere delle tenebre. Così egli condannò la sua stessa carne a morte. E Dio lo liberò meravigliosamente: "Egli ci ha liberati e ci libererà da un così gran pericolo di morte, e abbiamo la speranza che ci libererà ancora." (verso 10).

Come fu liberato Paolo? Svariate cose sono coinvolte: la prima, egli era un potente uomo di preghiera. La seconda, aveva una grande fiducia nel Signore. Paolo sapeva che Dio avrebbe mantenuto le Sue stabili promesse. Poteva dire: "Come il Signore mi ha liberato nel passato, Egli sta lavorando per me nell'attuale prova. Da ora fino al giorno della mia morte, io vivrò sotto la Sua potenza liberatrice".

Come Paolo, anche noi siamo destinati ad attraversare tempi di travaglio, in questo modo potremo morire alla nostra fiducia sulle nostre capacità umane. Il Signore permette che noi siamo schiacciati, senza aiuto e deboli, nello sforzo di convincerci che non possiamo sconfiggere il nemico attraverso fatiche umane.

Se noi compariamo le nostre vite con quella di Paolo, potremmo essere tentati di pensare: "Non ho mai provato il tipo di liberazione di cui quest'uomo ha gioito. Egli era ben istruito nelle Scritture. Ha ricevuto grandi rivelazioni dal Signore concernenti Gesù, l'Evangelo, il Nuovo Patto. È anche andato fino al terzo cielo."

"Oltre ciò Paolo ha reso il suo ministerio nella potenza e nella manifestazione dello Spirito Santo. Da solo è riuscito a scuotere intere città e nazioni. Il diavolo non lo ha potuto uccidere, anche dopo la lapidazione, sommosse di popolo, tre naufragi. Dio lo ha anche usato per risorgere i morti. Quest'uomo fu uno dei servitori maggiormente unti di tutta la storia. Ha avuto tutto spiritualmente."

Secondo Paolo non è così. L'apostolo ci racconta che ci fu un fattore molto importante nella sua liberazione: la potente intercessione di aiutanti nella preghiera. "mentre voi stessi vi unite a noi per aiutarci in preghiera..." (verso 11). Paolo sta dicendo: "Io confido che Dio mi libererà. E voi state facendo in modo che ciò accada tramite la preghiera."

Immagino la vostra meraviglia: "Perché Paolo aveva la necessità dell'aiuto in preghiera da parte di qualcuno? Egli aveva una fede molto forte, un'incredibile potenza da parte di Dio, le sue stesse preghiere sarebbero state sufficienti per permettergli di superare le prove."

Niente di tutto questo. Paolo si rendeva conto del suo disperato bisogno di "aiutanti nella preghiera". Qui abbiamo un uomo che sapeva benissimo che la sua salvezza era totalmente del Signore ... e che Dio era fedele nel mantenere le Sue promesse ... che il Signore sarebbe stato Dio per lui, il suo scudo di protezione, il suo liberatore da qualunque nemico. Ma ancora Paolo sapeva che Dio aveva ordinato preghiere ai Suoi "subalterni mezzi di liberazione."

Secondo la Bibbia, la preghiera e la liberazione sono inseparabili. Dio ci dice: "Invocami nel giorno dell'avversità, io ti libererò e tu mi glorificherai." (Salmo 50:15). "Egli mi invocherà e io gli risponderò; sarò con lui nell'avversità; lo libererò e lo glorificherò." (Salmo 91:15).

Paolo era a conoscenza che attraverso la preghiera – sia personale che degli aiutanti – lui era stato liberato "dalla bocca dei leoni". Egli si vantava: "Il Signore mi libererà ancora da ogni opera malvagia e mi salverà fino a portarmi nel suo regno celeste ..." (2 Timoteo 4:18). Ci vuole dire: "Io sono stato liberato – e continuerò ad essere preservato, fino alla venuta di Gesù – perché la chiesa di Gesù Cristo sta pregando per me."


Uno dei grandi bisogni del corpo
di Cristo in questi giorni è
questo ministerio di diventare un
aiutante nella preghiera.


In qualità di servitori consacrati del Signore, noi siamo costantemente in pericolo a causa del nemico. Il nostro incondizionato amore per Gesù è una minaccia per tutto l'inferno. Non possiamo intraprendere nessun santo lavoro senza che Satana non prepari ogni sorta di trappole e tranelli per noi.

Uno di questi pericoli è preso molto alla leggera nella chiesa. Esso è la separazione o il divorzio delle coppie cristiane. Io sono assolutamente sconvolto dai motivi delle chiamate e delle lettere che riceviamo nel nostro ministerio, che ci raccontano di matrimoni nel caos.

Un consigliere matrimoniale del sud, che io conosco, mi ha chiamato recentemente manifestando sgomento. Mi diceva: "Ovunque io mi giri nella nostra chiesa, vedo coppie che si rompono. Quasi ogni mio amico sta divorziando o parla di farlo. È letteralmente una piaga nel corpo di Cristo.

Ho ascoltato ogni sorta di ragione espressa per giustificare il subbuglio nelle case cristiane: incompatibilità, mancanza di comunicazione, perdita di affetto, infedeltà. Ma in verità c'è ancora molto di più. Dietro queste cose c'è un attacco dell'inferno contro i santi di Dio.

Che ci siano famiglie divise tra i non cristiani, non è un mistero. Ma tra i giusti, tutto questo scompiglio ha una causa. Pensate – come è possibile che cristiani devoti che hanno ricevuto buoni insegnamenti per anni, di colpo non hanno autorità nelle loro case? Essi conoscono molto bene il patto che Dio ha espresso di essere la loro forza. Conoscono le promesse di distruggere ogni potere satanico che gli si presenta contro. Quindi perché il diavolo prevale? Perché il loro matrimonio è costantemente minacciato?

Io credo che sia perché uno o entrambi i coniugi hanno aperto la porta ad una illusione satanica. Hanno acconsentito a qualche compromesso nelle loro vite, oppure sono diventati spiritualmente pigri. Ed ora un diavolo arrabbiato ha costruito una roccaforte nelle loro case e nei loro cuori.

Se sei sottoposto ad un attacco di questo tipo, devi chiederti ciò che i discepoli chiesero: "Maestro, perché non siamo riusciti a scacciare questi demoni?" Gesù rispose che certe schiavitù demoniache non vengono scacciate dall'imposizione delle mani o da una sola tiepida preghiera. Queste fortezze sono estremamente rinforzate, quindi l'unico modo di espugnarle è con il digiuno ed una prolungata preghiera.

Eppure la chiesa oggi è stupita al riguardo della potenza della preghiera. Un velo è caduto sugli occhi di milioni di persone. Ed ora, ogni volta che fronteggiano una prova, l'ultimo posto al quale pensano a rivolgersi è Gesù. Essi hanno abbandonato la stanzetta segreta di preghiera. Al suo posto hanno preferito gli psicologi, gli assistenti sociali, libri, amici – tutto fuorché il Signore.

Se dici che il tuo matrimonio è un fallimento e vorresti riconciliarlo, ti devo chiedere: quanto tempo trascorri in comunione con Dio? Quante volte avete spento la vostra TV per poter stare solo un'ora insieme a Gesù e liberare la vostra anima? Quanti pasti avete saltato, digiunando per il vostro matrimonio? Quanto spesso avete gridato: "Padre, io non riesco a fronteggiare questa situazione. Stendi la Tua mano per il nostro bene. Fai tutto ciò che serve per riconciliarci."

Alcuni insegnanti della Bibbia ci accusano di incredulità nel porgere a Dio la stessa richiesta ripetutamente. No questa è una esecrabile eresia. Ed essa indebolisce la fede di moltitudini. Dio ci comanda di chiedere, cercare, digiunare, gridare in efficaci e serie supplicazioni.

Fin dal principio, i veri servitori hanno mutato le promesse di Dio in preghiera:


Dio ci comanda di pregare gli uni
per gli altri (vedi Giacomo 5:14-16)


Nel vecchio testamento, i sacerdoti d'Israele portavano sul pettorale i nomi di tutte le tribù d'Israele. Questo significava che i bisogni del popolo erano continuamente sul cuore dei sacerdoti durante la preghiera. Per i cristiani di oggi, questa è una meravigliosa immagine di Cristo, il quale ci porta nel Suo cuore e presenta i nostri bisogni al Padre. Inoltre, ogni cristiano odierno è un sacerdote presso il Signore. E dobbiamo portare sempre gli altrui bisogni nel nostro cuore.

Paolo era consapevole del suo bisogno della preghiera dei santi, ed implorava per "aiutanti nella preghiera" ovunque. Egli supplicava i Romani: "Or vi esorto, fratelli, per il Signor nostro Gesù Cristo e per l'amore dello Spirito, a combattere con me presso Dio per me nelle vostre preghiere, affinché io sia liberato ..." (Romani 15:30-31). E chiese ai Tessalonicesi: "Fratelli, pregate per noi." (1 Tessalonicesi 5:25).

In greco la parola che in italiano è resa con "combattere", qui significa: "lottare con grande sforzo con me come un compagno in preghiera; combattendo per me in preghiera." Paolo non stava chiedendo una sbrigativa segnalazione al trono di Dio. Egli stava supplicando: "lottate per me in preghiera. Fate delle battaglie spirituali sia per amor mio che per amore dell'evangelo".

Quando Paolo fu in prigione, pronto a deporre la propria vita, egli supplicò i Filippesi per le loro preghiere: "So infatti che questo riuscirà a mia salvezza, mediante la vostra preghiera e l'aiuto dello Spirito di Gesù Cristo" (Filippesi 1:19). Paolo sapeva di essere un uomo segnato – che le orde di Satana avrebbero voluto distruggere. E come lui anche ogni ministro dell'evangelo. Ogni pastore, predicatore ed evangelista ha bisogno di aiutanti nella preghiera, i quali intercedano per lui continuamente.

Posso assicurarvi che non avrei potuto scrivere oggi queste cose se non per merito degli aiutanti in preghiera che mi hanno sostenuto durante gli anni. Mi sono ricordato di questo mentre ero in Europa per condurre delle conferenze sul ministerio e delle crociate notturne. Per tutto il tempo lo Spirito di Dio mi ha reso consapevole che io ero sostenuto dalle preghiere di una moltitudine di persone.

A Nizza, in Francia, gli americani non sono ben visti, in particolare gli evangelisti americani. Tutti erano preoccupati per la crociata notturna, chiedendosi: "Riusciremo a farla?" in Francia dilaga lo scetticismo, l'ateismo, l'agnosticismo, l'incredulità. Ed il tipo di riunione che avevamo pianificato di tenere non era mai stata tentata prima.

Quando arrivò l'ora della riunione, comunque, migliaia di persone si erano riunite. Eppure fu in quel momento che mi sentii confuso. Non sapevo cosa predicare. Non avevo alcuna traccia del messaggio che poteva essere adatto. Il mio interprete ed io avevamo rivisto alcune note in anticipo, ma non ero affatto sicuro che fossero adatte per la riunione. Lo avvertii: "Non sono sicuro di quello che andrò a dire."

Quando salii sul pulpito, in ogni caso, lo Spirito mi riempì potentemente. Percepii le preghiere di migliaia di santi che mi sostenevano. Quando cominciai a parlare, lo Spirito Santo riempì la mia bocca. Predicai per quaranta minuti, e durante tutto questo tempo il silenzio era tale che avreste sentito cadere uno spillo. Quando finii, semplicemente dissi: "Se tu hai bisogno di Gesù, per favore vieni avanti." Centinaia di persone balzarono in piedi in risposta.

La stessa cosa accadde in tutte le altre nazioni dove abbiamo svolto il ministerio – Croazia, Romania, Polonia, ovunque. Pregavo anticipatamente: "Signore cosa vuoi che io dica?" Ed ogni volta, lo Spirito mi sussurrava: "Molte persone stanno pregando". Sono persuaso che la potenza della preghiera, sia stata la forza conduttrice dietro molte anime salvate delle quali possiamo testimoniare in quel viaggio.

Vediamo ora come la potenza dell'aiuto nella preghiera ha recentemente portato una dolce liberazione nella nostra congregazione. Teresa Colon, la moglie di un pastore mio collega, stava guidando insieme ai suoi genitori nel Maine (uno stato degli U.S.A. – N.d.T.) quando all'improvviso un alce apparve sulla strada. La loro automobile investì l'animale, il quale penetrò dentro l'abitacolo attraverso il parabrezza. La macchina fu totalmente distrutta – ma, gloria a Dio, tutti e tre i passeggeri ne uscirono fuori senza neanche un graffio.

Quando detti questa notizia nel seguente servizio di culto, una degli intercessori in preghiera dedicati a questo servizio mi si avvicinò. Mentre mi parlava quella donna tremava: "Pastore, la notte prima dell'incidente, lo Spirito Santo mi ha imposto di intercedere per la moglie del fratello Colon. Fui guidata in preghiera per la sua protezione e liberazione dalla violenza di Satana. Non sapevo nulla dell'incidente prima che tu lo menzionassi ora."

Quando prendete il carico del ministerio dell'aiuto in preghiera, Dio letteralmente vi tira giù dal letto per la responsabilità verso gli altri. Ed Egli vi guida meravigliosamente in preghiera per loro.


Quanti ministri di Dio sarebbero stati
liberati dalla rovina se non fosse stato
per gli aiutanti nella preghiera che
hanno lottato per la loro liberazione?


Ho recentemente scritto a proposito di una moglie di pastore che ha lasciato un miserevole messaggio sulla nostra segreteria telefonica. Diceva con parole infamanti: "Fratello David, migliaia di mogli di predicatori bevono molto in segreto per nascondere la loro sofferenza. Io sono fra queste. Io bevo per lenire il mio dolore." Altre mogli di ministri di Dio scrivono a proposito del loro matrimonio che è sulla via del fallimento, oppure per l'interesse dei loro mariti verso la pornografia su internet.

Miei cari, queste sono le persone che ora sto aiutando in preghiera. Prego per i ministri di Dio e le loro famiglie, perché so che ne hanno bisogno più di chiunque altro. E non trascuro alcuna richiesta. Ho imparato direttamente – aiutando il lavoro di preghiera. Le Scritture dicono che quando l'apostolo Pietro era custodito nella prigione: "...continue orazioni a Dio erano fatte dalla chiesa per lui." (Atti 12:5). E Dio liberò Pietro con un miracolo.

Paolo non chiedeva solo aiuti nella preghiera, ma era lui stesso un aiutante. Sapeva che questo faceva parte della sua chiamata come ministro del vangelo. Scriveva così ai Filippesi:

"... a tutti i santi ... con i vescovi e i diaconi: ... Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi, pregando sempre con gioia per voi tutti in ogni mia orazione ... perché vi ho nel cuore..." (Filippesi 1:1-7).

Paolo scriveva anche ai Romani: "A voi tutti che siete in Roma ... Perché Dio ... mi è testimone che non smetto mai di menzionarvi ... nelle mie preghiere..." (Romani 1: 7,10). La parola "menzionarvi" qui ha il significato di: "Io elenco i vostri nomi ed i vostri bisogni al Signore." In breve, Paolo non chiedeva agli altri di impegnarsi in qualcosa che lui stesso non facesse volentieri.

Sei a conoscenza di un fratello o di una sorella il cui matrimonio sia in subbuglio? Se si, cosa state facendo per esso? Stai semplicemente dicendo a qualcun altro: "Che vergogna – si stanno separando." Oppure stai portando i loro nomi al Signore e stai combattendo per loro in preghiera?

Come il prezioso santo anziano in San Diego, un vero aiutante nella preghiera è colui che prega senza sosta per gli altrui bisogni. Egli non prega solo una volta e basta. No egli intercede giorno dopo giorno. E non smette fino a quando il Signore risponde ai bisogni.

Desiderate il ministerio di essere un aiutante in preghiera? Se voi non conoscete qualcuno che abbia un bisogno, cominciate a pregare per tutti i matrimoni cristiani e per tutti i santi di Dio. Le vostre preghiere non devono essere lunghe. Semplicemente notificate le vostre richieste ed abbiate fede in Dio che Egli le ascolta.

Quanto vi dico mi fu chiaro una volta che ero a letto ammalato. Uno dei miei nipoti venne e mi annunciò: "Nonno, io sto pregando per te". Il mio piccolo aiutante impose le sue mani sulla mia testa e pregò: "Gesù fallo stare bene". Sorrisi e lo ringraziai. Ma egli rimase a guardarmi. Finalmente mi disse: "Tu sei guarito. Alzati." Quindi io mi alzai – ed ero guarito. La sua preghiera di fede mi aveva rimesso in piedi.

Potenti liberazioni avvengono quando i santi di Dio Lo cercano diligentemente, con fede innocente, per i bisogni dei loro fratelli e sorelle. Termino qui citando la toccante testimonianza di Paolo:

"Anzi avevamo già in noi stessi la sentenza di morte, affinché non ci confidassimo in noi stessi, ma in Dio che risuscita i morti, il quale ci ha liberati e ci libera da un sì grande pericolo di morte, e nel quale speriamo che ci libererà ancora nell'avvenire, mentre voi stessi vi unite a noi per aiutarci in preghiera, affinché siano rese grazie per noi da parte di molti, per il beneficio che ci sarà accordato tramite la preghiera di molte persone." (2 Corinzi 1:9-11).

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Tradotto in Italiano da Carmelo D'Amico - Formattato HTML da Renato Giliberti

Tutte le citazioni sono tratte da "La Sacra Bibbia Nuova Riveduta"
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